Già nei giorni precedenti vi siete accorti che l’acqua si mostrava sempre più restia a sparire nello scarico; ieri, durante il lavaggio dei capelli avete dovuto aspettare con impazienza tra un risciacquo e l’altro che l’acqua andasse giù. Oggi avete dato il colpo di grazia alle tubature: il peeling facciale con la farina d’avena ha completato la vostra opera distruttiva e bloccato definitivamente il deflusso dell’acqua.
Per fortuna la pubblicità serve a qualcosa e immediatamente vi viene in mente che esistono liquidi e polveri magiche in grado di salvarvi da questa disgraziata situazione. Niente di più facile allora che versare nello scarico queste sostanze, che scioglieranno il famoso “nodo dei capelli” (che non è altro che un groviglio di materiali più svariati, come, appunto, capelli, ma anche per esempio pezzetti di sapone, fibre varie, ecc.).
Usare questi disgorganti chimici comporta sempre un rischio, poiché si tratta di sostanze molto corrosive e fortemente alcaline. I produttori stessi sono costretti ad avvertire sull’etichetta che, adoperando queste sostanze, conviene proteggersi con guanti di gomma e occhiali.
I prodotti in polvere hanno come componente attivo soprattutto l’idrossido di sodio che, sciogliendosi in acqua, sviluppa un forte calore (fino a 80°C circa!) e comporta così la dissoluzione dell’ammasso formatosi. Per evitare reazioni chimiche pericolose vanno aggiunti
altri ingredienti come i nitrati. Questi, una volta scaricati nelle acque nere, aumentano ulteriormente l’inquinamento ambientale. Inoltre, in casi di intasamenti gravi anche i prodotti chimici risulteranno comunque inefficaci e dovrete rivolgervi a un idraulico.
Come se non bastasse, queste miscele chimiche nascondono un ulteriore pericolo: se contengono ingredienti come il cloro (come per esempio gli idraulici liquidi), è assolutamente proibito usare contemporaneamente o in seguito prodotti contenenti ammoniaca o sostanze acide quali l’aceto o l’acido citrico; per reazione chimica si svilupperebbe il cloro gassoso, che è tossico e in dosi massicce anche letale.
Esalazioni nocive per i nostri polmoni, schizzi di soda caustica calda che provocano ustioni sulla pelle e agli occhi, l’inquinamento delle nostre acque in incremento a causa delle sostanze chimiche che gettiamo in modo così indiscriminato negli scarichi… si tratta di un elenco di situazioni certo non molto simpatiche.
Sarebbero sufficienti pochi accorgimenti per evitare tutto questo, per esempio un semplice filtro di metallo o plastica appoggiato sullo scarico del lavandino o della vasca da bagno, che aiuti a trattenere gran parte dei capelli e le altre particelle solide. Se, per esempio nel caso di tubature vecchie, si forma comunque gradualmente un ammasso di materia nei tubi o nel sifone, è consigliabile adoperare regolarmente o al primo segno di uno scolo più rallentato la ventosa di gomma; questa lavora sul principio pneumatico, perciò è necessario chiudere prima dell’operazione la bocchetta di scarico del troppopieno con uno straccio o con una spugnetta bagnata.
Fate scorrere un po’ di acqua nel lavandino e muovete poi l’attrezzo con decisione su e giù; quando sentite il risucchio della ventosa, sapete che state lavorando correttamente: la semplice aria, spostata con forte pressione all’interno delle tubature, spingerà via l’ostruzione.
Un altro metodo preventivo consiste nel versare ogni tanto dell’acqua bollente assieme a una manciata di sale negli scarichi (un’operazione che tra l’altro previene anche la formazione di cattivi odori causati spesso da un cumulo batterico, specie in cucina). Un risultato efficace in caso di ostruzioni si ottiene anche con la seguente tecnica: versate nello scarico cinque o sei cucchiai di soda (carbonato di sodio) o bicarbonato di sodio, assieme a qualche cucchiaio di sale; fate seguire una buona dose di aceto, il che avrà come conseguenza una grande produzione di schiuma frizzante; nel frattempo potete anche cominciare a togliere dei depositi, adoperando uno spazzolino da denti fuori uso; quando la reazione chimica sarà terminata, versate una buona quantità di acqua bollente o lasciate comunque scorrere l’acqua calda per un qualche minuto.
In casi gravi adoperate anche la ventosa e ripetete l’operazione.