Molto diffuse nei Paesi anglosassoni (sono, in pratica, un’invenzione inglese), le « roller blinds » o tende avvolgibili stanno conquistando, per la loro praticità d’uso e la semplicità del montaggio, anche il mercato italiano. Consistono in una tenda che si arrotola e srotola verticalmente su un cilindro del diametro di uno o due centimetri e della lunghezza desiderata, pari comunque alla larghezza della tenda.
Il funzionamento è molto semplice: all’interno del cilindro è collocata una molla che viene automaticamente tesa quando la tenda è aperta. Una ruota dentata ad ingranaggi impedisce che la forza della molla chiuda immediatamente la tenda; soltanto in seguito a un’azione di sblocco l’ingranaggio consentirà alla molla di agire, ottenendo il riavvolgimento dell’intera tenda o di una parte (basta arrestare il movimento nel punto desiderato). Per praticità di operazione un cordino o un fermaglio di altro genere è fissato all’estremità inferiore della tenda.
Ultimo aggiornamento 2024-12-31 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Indice
Il montaggio
Il montaggio della tenda avvolgibile viene effettuato in genere sulla parete cui la tenda stessa poggia, mediante due ganci (uno a incastro rettangolare, l’altro a incastro circolare) forniti con il meccanismo di avvolgimento; oppure anche sulle due pareti laterali, se la tenda deve occupare l’intero vano fra queste due, e in tal caso i due ganci dovranno essere leggermente modificati nella loro forma.
In figura 1 sono indicati tutti i particolari di questo tipo di tenda, che riguardano tanto il montaggio quanto la sua manutenzione. Per fissare i ganci al muro occorre anzitutto « presentare » il cilindro portatenda, fissato ai due ganci, sulla parete su cui andrà montato.
La procedura è simile a tante altre che si praticano quando si lavora su un muro: con una matita segnare accuratamente i punti in cui dovranno essere fissate le viti che reggono i ganci; quindi deporre cilindro e supporti e con un trapano praticare i fori nei punti esatti indicati dal segno a matita. Il diametro dei fori deve essere esattamente quello del tassello che si intende inserire nella parete. Se il muro è massiccio, saranno sufficienti tassellini di plastica a espansione, dentro cui saranno poi fissate normali viti; se invece il muro è friabile o di mattoni vuoti, è meglio servirsi delle viti rivestite di gomma, che richiedono un foro di maggior diametro, ma danno anche maggiori garanzie di tenuta. È ovvio che, utilizzando tassellini di plastica, questi dovranno essere inseriti nel muro prima di appoggiare il gancio e fissarlo con la vite; nel caso delle viti rivestite di gomma, invece, queste dovranno essere smontate, per inserire il gancio della tenda fra la vite e il tubicino di gomma. È ovvio che i due ganci devono essere fissati in modo che poi, a tenda appesa, il cilindro si presenti verso l’interno dei vano; per convenzione internazionale (le eccezioni sono rarissime) il supporto a sezione rettangolare è a sinistra di chi guarda, quello circolare a destra.
Un’ultima avvertenza: assicurarsi, in fase di montaggio, che il gancio a muro per il supporto rettangolare consenta un appoggio perfettamente perpendicolare. Esaurite tutte queste operazioni preliminari, resta il montaggio vero e proprio, che è il più semplice. Basta infatti prendere il cilindro, attorno a cui è avvolta la tenda, e appoggiarne i due supporti ai ganci.
Resta, a questo punto, da regolare la tensione della tenda, in modo che, una volta aperta, la molla sia in grado di farla riavvolgere quando è opportunamente azionata la rotina dentata di arresto. Basta una piccola operazione, indicata nel dettaglio di figura 1. Basta, cioè, srotolare per metà la tenda, mentre è propriamente fissata ai ganci, quindi staccarla dai ganci assicurandosi che la ruotina dentata di arresto sia in posizione di fermo (se lo è, il cilindro non tende a girare per conto proprio), e riavvolgere a mano la tenda. Fissare nuovamente ai due ganci, e fare la « prova del nove »: aprire tutta la tenda, e poi vedere se la molla del cilindro ha una tensione sufficiente a richiuderla completamente. È ovvio che la tensione richiesta varia con la lunghezza della tenda, ma anche con il peso del tessuto con cui la stessa è fabbricata. Più è lunga e più è pesante la tenda, maggiore dovrà essere la tensione della molla. Può essere necessario, dopo la prima operazione di rinforzo che abbiamo indicato, ricorrere a un secondo intervento. Niente di male: le tensioni della molla variano da tipo a tipo di cilindro; alcuni hanno bisogno di parecchi interventi di registrazione, ad altri è sufficiente il primo. Tenere presente, tuttavia, che è pessima abitudine esagerare in quella tensione: pretendere che, liberata la ruotina di arresto, la tenda scatti verso l’alto e si riarrotoli a velocità furiosa sul cilindro equivale a decretare in partenza la breve durata dell’avvolgibile, che sarebbe sottoposto a una serie di gravi tensioni per le quali non è stato programmato in fase di disegno e di costruzioni. Bisogna anche evitare di applicare ai cilindri tende troppo lunghe e troppo pesanti: in genere i costruttori di avvolgibili indicano, per ogni modello, la lunghezza massima della tenda che potrà essere montata; la maggior parte dei fornitori di cilindri sono anche in grado di fornire la tenda già tagliata e montata.
Per chi volesse fare per proprio conto, ecco qui alcune regole fondamentali, nonché qualche indicazione pratica. Tagliata la tenda della lunghezza voluta (maggiorata di 12-15 cm) e della larghezza adeguata al cilindro (si consiglia 2 cm circa meno della larghezza del cilindro stesso), la si fissa al cilindro, con un bordo di 1 cm, mediante punti metallici (per chi dispone della relativa macchinetta) o semplicemente con chiodini o punte (lunghezza massima 3 o 4 mm, per non danneggiare la molla nel cilindro), a distanza di 3 o 4 cm l’una dall’altra. Ricordare, per questa operazione, di appoggiare il cilindro sul lembo estremo del tessuto tenendo il supporto rettangolare sulla sinistra, e avvolgendo da dietro il tessuto al cilindro.
Terminata questa prima parte del montaggio della tenda, basta montare una bacchetta di legno all’altra estremità: spessa circa 1 cm, larga 3 e lunga 2 più di quanto sia larga la tenda, andrà avvolta nel tessuto. È disponibile, più o meno in quelle dimensioni, nei negozi che forniscono le avvolgibili; qui sarà possibile trovare anche i coperchietti di plastica che si fissano alle due estremità della bacchetta, nonché, se richiesto, lo speciale attacco (una piastrina trattenuta da due viti) per il cordino che servirà a manovrare la tenda avvolgibile, e che sarà fissato nella parte bassa della tenda, al centro della bacchetta il cui uso principale è di tenere ben distesa la tenda. Si era detto di tagliare il tessuto di 12-15 cm più lungo di quanto serva: una parte di questo eccesso va attorno alla bacchetta, l’altra è per assicurare che resti sul cilindro almeno mezzo giro di tessuto a tenda completamente aperta; in caso contrario si vedrebbe il cilindro stesso con le punte di fissaggio, il che non sarebbe simpatico da un punto di vista estetico
Seguendo queste indicazioni, non dovrebbe essere neppure troppo difficile sostituire la tenda (figg. 2 e 3). Tolto l’avvolgibile dai due ganci, svitare con un cacciavite il supporto del cordino, poi sfilare i due coperchietti dalle estremità della bacchetta, quindi sfilare la bacchetta stessa. Facendo leva con un cacciavite togliere quindi i punti metallici che fissano la parte superiore della tenda al cilindro, facendo molta attenzione, nel caso di un cilindro di legno, a non danneggiarlo nel corso di questa operazione. Se la tenda è fissata con puntine a testa piatta, invece, può tornare utile fare leva da sotto il tessuto, sempre stando molto attenti a non danneggiare il cilindro.
Staccata la vecchia tenda, basta seguire le precedenti indicazioni per il montaggio di una tenda nuova. Ma attenzione: prima di montare una tenda nuova e magari anche costosa su un vecchio cilindro, assicurarsi che questo funzioni ancora, e che il lavoro non debba quindi dimostrarsi inutile nel giro di pochi mesi. Dato il costo relativamente modesto di questi cilindri, può convenire una loro sostituzione totale quando la tenda originale è giunta al termine della sua gloriosa carriera.
Manutenzione
La voce manutenzione, nel caso delle tende avvolgibili, copre un campo molto limitato. A parte la regolazione della tensione, che abbiamo già indicato nella fase di montaggio del cilindro, l’unico altro intervento richiesto (ogni sei mesi, più sovente se la tenda è sottoposta ad uso continuo) è la totale pulizia dei supporti e dei ganci, che dovrà essere praticata con un panno leggermente inumidito d’olio. Se ci fossero problemi di scorrimento, aggiungere con l’oliatore una o due gocce d’olio (ma non di più) alle due estremità.
Se si dovesse rompere la molla interna, o se dovesse cedere la rotina dentata di arresto, sconsigliamo di intervenire anche a chi è animato dal miglior spirito di valido bricoleur. Tali e tante sarebbero le complicazioni, tanto poche le speranze di fare un lavoro pulito senza danneggiare il cilindro, e tanto ridotto il costo di un nuovo cilindro che consigliamo di optare per la sostituzione.
In terrazzo
Le tende avvolgibili offrono una semplice ed economica soluzione ai problemi di ombra sul terrazzo o nel giardino. Invece che ricorrere ai sistemi più tradizionali ma anche più costosi, si può montare una serie di tende avvolgibili (due, tre, o anche quattro) secondo la larghezza della superficie da coprire.
Il montaggio si realizza secondo lo schema già indicato alle pagine precedenti, avendo tuttavia l’accortezza di montare gli avvolgibili il più possibile vicino l’uno all’altro, e cercando di ridurre al minimo lo scarto di larghezza fra la tenda e il cilindro (fig. 4). Anziché un solo cordino al centro della bacchetta che tiene tesa la tenda, potrebbe essere consigliabile applicarne due, uno ad ogni lato, e questo perché il cordino, in questo caso, non serve soltanto a srotolare la tenda, ma anche a fissarla secondo l’uso richiesto. In altre parole, avviene questo: tirata la tenda verticalmente (cioè verso terra) per una distanza pari alla distanza tra il cilindro e la ringhiera del terrazzo, la si solleva per l’estremità fino a quando è possibile, per mezzo dei due cordini, legandola poi alla ringhiera. Ripetere l’operazione con tutte le tende avvolgibili montate una accanto all’altra, e si avrà un tendone completo sul terrazzo.
Si consiglia, poiché si tratta di un uso all’aperto e non si può escludere a priori che possa piovere nel bel mezzo di un allegro convivio estivo, di usare un tessuto impermeabile, del tipo usato appunto per le tende da esterno.
La variante qui indicata per giardino non è che un suggerimento: ognuno potrà infatti adattare il sistema in altri modi, secondo le necessità pratiche. Fissati gli avvolgibili come su un terrazzo, e non disponendo di una ringhiera a cui fissarli, si può ricorrere ad alberi (se ce ne sono) o ad altre parti della costruzione. Mancando tutto ciò, basta predisporre una serie di paletti, fissati a terra, a cui il cordino dell’avvolgibile potrà essere agganciato (fig. 5). Fare in modo, tanto sul terrazzo quanto in giardino, che gli avvolgibili sino al riparo dalla pioggia (sotto il tetto o sotto un cornicione è l’ideale), per fare in modo che non debbano rovinarsi nel giro di una stagione.