Molti dei nostri comportamenti casalinghi (accendi la tv, attacca la lavatrice, fai funzionare la lavastoviglie, dai un’occhiata alla posta elettronica sul computer…) ce li ritroviamo periodicamente tradotti in cifre sulla bolletta dell’elettricità. A seconda del grado di efficienza energetica dei nostri piccoli e grandi elettrodomestici e del modo in cui li usiamo avremo bollette più o meno pesanti. In generale, gli apparecchi elettrici di ultima generazione consumano meno energia rispetto a quelli di un tempo. Ma le spese elettriche di casa hanno continuato a lievitare soprattutto perché la dotazione domestica si è ingrandita: per rendersene conto basta solo dare un’occhiata a ciò che è collegato al televisore (videoregistratore, lettore Dvd, Digitale terrestre…). Per il bene del nostro portafoglio e dell’ambiente è innanzitutto fondamentale prevenire tutti gli Bolletta più leggera Scegliere l’elettrodomestico giusto, e usarlo in maniera adeguata, riduce la spesa elettrica. sprechi. Ciò si traduce in piccoli accorgimenti quotidiani: evitare di aprire il frigorifero cento volte al giorno, non lasciare in stand by gli elettrodomestici, fare il bucato a pieno carico e a basse temperature, usare lampadine ad alta efficienza energetica.
Al momento di sostituire un nostro vecchio elettrodomestico, è importante che il nuovo sia scelto per il meglio. In questo una mano ce la dà l’etichetta energetica, che classifica gli apparecchi in differenti classi, a seconda della loro efficienza. Il criterio è semplice: più si sale di categoria minori sono i consumi elettrici. In linea generale l’etichetta è senz’altro un buon sistema per informare i consumatori ed educarli ad acquistare prodotti efficienti e rispettosi dell’ambiente. Ma non tutto è rose e fi ori. In particolare ci sono due punti deboli. Primo: questo particolare documento di identità è obbligatorio solo per alcuni elettrodomestici (per esempio, non c’è sui televisori), mentre andrebbe esteso a tutti gli apparecchi elettrici di casa. Secondo: in alcuni casi i criteri per individuare le differenti categorie energetiche sono puramente teorici o si limitano a prendere in considerazione solo condizioni di utilizzo limitate. Per esempio, la classificazione delle lavastoviglie fa esclusivamente riferimento al programma “Eco”, senza considerare in alcun modo le prestazioni energetiche dell’utilizzatissimo programma “Principale”. L’etichetta, così com’è attualmente, deve rappresentare non un traguardo finale, ma un punto di partenza da cui partire per definire un sistema che permetta davvero ai consumatori di poter confrontare tra loro i livelli di efficienza elettrica di tutti gli elettrodomestici di casa.
Indice
Frigorifero e freezer
Le vendite degli apparecchi più efficienti dal punto di vista energetico sono molto cresciute in questi anni. Di fatto, ormai quasi più nessuno acquista modelli di categoria inferiore alla Classe A. In linea di massima, un frigorifero-freezer di Classe A consuma la metà di energia elettrica rispetto a un tradizionale apparecchio di Classe C. Tradotto in soldoni ciò significa che, considerando circa dieci anni di vita, il risparmio complessivo fornito da un frigorifero di Classe A si aggira su 400 euro.. In pratica, scegliendo il top dell’efficienza, rispetto a un vecchio apparecchio rimangono in tasca circa 65 euro all’anno.
ETICHETTA ENERGETICA
L’etichetta dà un’indicazione di massima, ma senz’altro potrebbe essere migliorata. La norma europea che stabilisce le classi energetiche si basa su situazioni in qualche caso teoriche e non tiene conto di alcuni importanti criteri reali. Per esempio viene ipotizzato che l’apparecchio stia in una stanza con una temperatura costante di 25 °C, mentre di fatto si verificano cambiamenti a seconda della stagione e delle ore della giornata. Allo stesso modo, la legge non tiene conto delle variazioni della temperatura interna quando si mettono o si tolgono i cibi.
UTILIZZO EFFICIENTE
Tenete l’apparecchio nella parte più fredda della cucina, lontano da fonti di calore (cucina a gas, termosifoni, finestre). Un buon posto per il freezer è la cantina o il garage.
Lasciate almeno 10 cm di spazio tra la parte posteriore del frigorifero e il muro e, nel caso di apparecchio a incasso, assicuratevi che vi sia abbastanza spazio per un’adeguata ventilazione.
Regolate il termostato a seconda della stagione, seguendo le istruzioni del produttore. Non abbassate troppo la temperatura, perché non giova quasi per nulla sulla conservazione dei cibi freschi, mentre produce un aumento dei consumi di circa il 10-15%.
Disponete correttamente il cibo all’interno, tenendo presente che la parte più fredda dell’apparecchio è quella in basso, appena sopra al cassetto riservato a frutta e verdura. Non mettete mai nel frigorifero cibi caldi. Quando inserite o prendete alimenti lasciate aperta la porta per il minor tempo possibile. Per scongelare i cibi passateli dal freezer al frigo.
Soprattutto vicino alle pareti interne, lasciate sempre un po’ di spazio per la circolazione dell’aria. Non sovraccaricate frigo e freezer (specialmente se non c’è il sistema no frost, che impedisce la formazione di ghiaccio alle pareti).
Ricordatevi di effettuare regolarmente la manutenzione: controllate lo stato delle guarnizioni della porta e, dopo aver tolto la presa elettrica, pulite da polvere e incrostazioni la serpentina nella parte posteriore del frigorifero. Sbrinate l’apparecchio quando lo strato di ghiaccio supera i 5 mm di spessore
Lavatrice
L’apparecchio assorbe oltre l’8% dei consumi domestici di elettricità. Rispetto a una ventina di anni fa, i consumi di acqua ed elettricità hanno compiuto notevoli progressi. Questi si riducono, però, se limitiamo il confronto solo agli ultimi anni, durante i quali ci sono stati pochi passi in avanti. I miglioramenti possibili fanno leva sostanzialmente su due fattori: la diminuzione della quantità di acqua necessaria per il lavaggio e la capacità di ottenere gli stessi risultati qualitativi a temperature più basse (in quest’ultimo caso un altro fattore determinante è rappresentato dalla forza del detersivo). Ipotizzando un lavaggio effettuato su 5 kg di cotone a 60 °C, il confronto tra una lavatrice di circa 10 anni di età e un modello recente di Classe A evidenzia lo scarto tra le due categorie: scegliendo un apparecchio di classe elevata si può risparmiare circa il 35% a livello di energia elettrica e circa il 50% per quanto riguarda la quantità di acqua e di detersivo necessari per il lavaggio. Che cosa significa in moneta sonante? Presupponendo 200 lavaggi all’anno, in dieci anni i risparmi che vi permette un modello di Classe A vi fanno rimanere in tasca oltre 110 euro. A parità di classe energetica, la potenza della centrifuga influisce poco. Considerando a settimana due lavaggi di cotone a 60 °C, tre di cotone a 30 °C e uno di sintetici a 40 °C, non si notano sostanziali differenze di consumo tra apparecchi da 1200 e da 800 giri di centrifuga al minuto; modelli economici di gamma più bassa (600 giri al minuto) consumano invece fi no al 30% in più.
ETICHETTA ENERGETICA
L’etichetta non dà informazioni sull’efficienza in generale, ma fa principalmente riferimento a un solo programma: cotone a 60 °C. Se se ne sceglie un altro, per esempio quello “Rapido”, non è detto che i risultati siano allineati al programma di riferimento. Può accadere che lavando a 40 °C con un altro programma, si utilizzi meno elettricità rispetto al ciclo a 60 °C, ottenendo gli stessi risultati.
UTILIZZO EFFICIENTE
Selezionate la temperatura corretta. Lavare a 90 °C, che presuppone un maggior consumo di elettricità e di acqua, può essere utile solo in rarissimi casi (per esempio, biancheria da disinfettare). In tutti gli altri casi le temperature ideali vanno da 40 a 60 °C: si risparmia e i risultati sono gli stessi.
Fate lavaggi a pieno carico. I programmi “a mezzo lavaggio” o “economici” fanno risparmiare qualcosa, ma non dimezzano certo i consumi.
La manutenzione è fondamentale. Ricordatevi di pulire regolarmente il filtro. Solo se l’acqua di casa vostra è particolarmente dura (superiore ai 30 °F, informatevi all’acquedotto), vi conviene utilizzare prodotti anticalcare
Lavastoviglie
L’apparecchio assorbe circa il 14% dei consumi domestici di elettricità.
I cambiamenti nei consumi delle lavastoviglie sono contrassegnati da luci e ombre. Rottamando la vostra vecchia lavastoviglie e sostituendola con una nuova a elevata efficienza, vi rimangono in tasca circa 40 euro all’anno. Gli apparecchi consumano meno, ma non è detto che questo principio si possa applicare a tutti programmi. L’etichetta energetica si basa sul solo programma “Eco”, quindi i produttori hanno in molti casi puntato esclusivamente a migliorare quel programma, non preoccupandosi degli altri. Prendiamo per esempio il programma “Principale”, molto utilizzato: questa impostazione della lavastoviglie richiede oggi addirittura più acqua rispetto a 5 anni fa. Con l’Eco, invece, i consumi di elettricità sono calati anche oltre il 20%. Siamo quindi di fronte a un’evoluzione differente tra i vari programmi. Che fare, allora? Tornare a lavare piatti e stoviglie a mano? Questa non è la soluzione per farvi risparmiare: i modelli in commercio consumano il 40- 50% in meno di energia rispetto a un boiler elettrico e fanno risparmiare fino a 50-70% di acqua rispetto al lavaggio a mano.
ETICHETTA ENERGETICA
La Classe viene determinata solo in base alle prestazioni del programma “Eco”, quindi dà un’informazione molto limitata. Questo programma utilizza l’acqua a temperature più basse (permettendo il risparmio energetico), ma il lavaggio ha tempi lunghi, oltre 2 ore e mezza. Se si preferisce il programma Universale, che dura meno (circa 1,45 h), non ha senso usare l’etichetta energetica per confrontare i consumi dei diversi apparecchi.
UTILIZZO EFFICIENTE
Usate il programma “intensivo” solo se piatti e stoviglie sono particolarmente sporchi (programma più lungo e temperature elevate consumano molta energia).
Detersivo: rispettate le dosi raccomandate, senza esagerare. Oltre al vostro portafoglio ne trarrà beneficio anche l’ambiente.
Utilizzate l’apparecchio solo a pieno carico. Il consumo di acqua e detersivo è lo stesso sia se riempite la macchina sia se ci mettete solo due piatti e una pentola.
Effettuate una regolare manutenzione, pulendo il filtro e usando il sale per prevenire la formazione di calcare
Forno elettrico
L’apparecchio assorbe meno del 5% dei consumi domestici di elettricità. I nostri test dimostrano che c’è una rilevante differenza nei consumi a seconda se si ricorre al programma Eco, che richiede meno energia, o al programma Principale, più dispendioso. Negli ultimi anni i consumi dei forni elettrici si sono ridotti, grazie anche all’obbligatorietà dell’etichetta energetica. Un modello di Classe A consuma circa la metà rispetto a uno di Classe C. Rispetto ai modelli tradizionali sono da preferire quelli ventilati, che consumano meno elettricità e assicurano una migliore qualità di cottura. I microonde sono disponibili in tre tipologie: tradizionale, con grill, combinato (tradizionale e ventilato). La scelta di uno piuttosto che di un altro è legata anche ai piatti che si intende cucinare. In linea di massima i modelli combinati sono quelli che consumano di più (in ogni caso molto meno di un normale forno elettrico). Ovviamente anche l’uso del grill fa lievitare la bolletta elettrica.
ETICHETTA ENERGETICA
I nuovi modelli sono catalogati in Classe A, con un grado di efficienza simile. L’etichetta, quindi, non serve granché.
UTILIZZO EFFICIENTE
Spegnete il forno elettrico prima di finire la cottura dei cibi: il calore interno non diminuisce subito e quindi la cottura prosegue, mentre risparmiate elettricità.
Non usate il grill se non è proprio necessario. Il suo utilizzo raddoppia il consumo di elettricità del forno.
Condizionatore
L’apparecchio assorbe meno del 10% dei consumi domestici di elettricità
Il mercato è contraddistinto da due tipologie di apparecchi: quelli a gamma elevata, che generalmente forniscono buone prestazioni, e quelli economici, spesso caratterizzati da performance mediocri. I primi hanno conosciuto un rapido miglioramento sotto il profilo dell’efficienza energetica e, rispetto a quelli economici, permettono un risparmio annuo fino a 30 euro. Gli apparecchi si dimostrano più efficienti nel riscaldamento che nel raffreddamento.
ETICHETTA ENERGETICA
L’etichetta energetica non dà informazioni reali sul livello dei consumi. Un esempio: durante i nostri test il migliore degli apparecchi di Classe A (di alta gamma) è risultato avere un’efficienza energetica superiore del 30-40% rispetto al peggiore della stessa classe (modello economico). Questo proprio perché i criteri su cui si basa la normativa sono solo teorici e poco restrittivi. Il risultato è che i condizionatori migliori spesso vengono classificati in Classe A insieme a quelli meno prestanti. L’efficienza reale è legata alle caratteristiche della stanza in cui si installa l’apparecchio; inoltre, l’etichetta non prende in considerazione le prestazioni durante la stagione invernale.
UTILIZZO EFFICIENTE
Lasciate spazio libero intorno agli elementi del condizionatore. Quelli esterni non vanno mai alla luce diretta del sole.
Tenete chiuse le finestre della stanza climatizzata. Di giorno tenete le tapparelle abbassate per evitare l’azione del sole.
La temperatura ideale è di 26 °C in estate e 20 °C in inverno.
Pulite il filtro ogni 2 mesi circa: migliora la qualità dell’aria e diminuisce i consumi.
Almeno una volta all’anno fate controllare il liquido refrigerante da un tecnico. Perdite e cambi di pressione compromettono l’efficienza dell’apparecchio.
Durante i brevi freddi di mezza stagione l’uso del condizionatore permette minori consumi rispetto al riscaldamento.
Televisore
C’era una volta il televisore. Poi nelle case degli italiani sono arrivati anche il videoregistratore, il computer, il lettore Dvd, il decoder e via di questo passo. Se il consumo di energia dei singoli apparecchi è diminuito nel corso degli anni, l’aumento del loro numero ha incrementato le spese della bolletta elettrica. C’è inoltre da segnalare che i consumi crescono anche a causa della sempre maggiore diffusione di grandi schermi tv al plasma e Lcd: la loro migliore efficienza viene vanificata dai maggiori consumi richiesti dagli schermi a 42 pollici. Tutti questi apparecchi continuano a consumare energia anche quando sono in letargo, cioè sono spenti ma collegati alla presa di corrente: è lo stand by, solitamente segnalato da una spia luminosa. Rispetto ad alcuni anni fa, oggi generalmente
UTILIZZO EFFICIENTE
Collegate tv, dvd, decoder e così via a una ciabatta con interruttore. Quando non utilizzate gli apparecchi evitate lo stand by spegnendo l’interruttor.